Il 26 novembre, ad Atene, si terrà uno sciopero generale di tutte le categorie, convocato dal PAME (Fronte Militante dei Lavoratori) contro le misure antioperaie volute dal governo borghese, guidato dal partito Nea Demokratia, che prevedono, tra l’altro, l’estensione della giornata lavorativa fino a 10 ore, per 60 ore settimanali, senza retribuzione addizionale e senza riconoscimento della domenica come giorno festivo, il sostanziale divieto di sciopero nel settore pubblico, nella pubblica amministrazione e nelle grandi imprese, subordinazione del riconoscimento di un sindacato come controparte contrattuale alla consegna delle liste dei propri iscritti al datore di lavoro e allo Stato (schedatura), gravissime restrizioni al diritto di sciopero e diritto dei padroni al risarcimento danni in caso di sciopero arbitrariamente classificato come illegale, libertà di licenziamento degli attivisti sindacali, configurazione di nuovi reati penali, come il picchettaggio, che criminalizzano la lotta di classe.
Questo ulteriore attacco ai diritti dei lavoratori, alle loro condizioni di vita, accompagnato a misure autoritarie e repressive che prendono a pretesto la pandemia, è il tentativo reazionario della borghesia di rispondere alle difficoltà che la crisi generale del capitalismo le pone. L’emergenza pandemica è utilizzata per portare più a fondo l’attacco contro la classe operaia e il proletariato, per imporre condizioni di sfruttamento bestiale del lavoro e di immiserimento della vita delle masse lavoratrici. Mentre non fa nulla per rafforzare il sistema sanitario pubblico, lo Stato borghese scatena tutto il suo potere per salvaguardare il profitto del capitale.
La Grecia non è un esempio isolato di questa offensiva del capitale: lo stesso disegno reazionario viene portato avanti anche negli altri paesi capitalistici e, con particolare accanimento, nei paesi dell’UE, Italia compresa.
Esprimiamo quindi la nostra solidarietà internazionalista e proletaria alla classe operaia e ai lavoratori di Grecia, al PAME, che ne rappresenta la parte più avanzata, combattiva e cosciente, nella consapevolezza che la loro lotta è la nostra lotta contro lo stesso nemico di classe.
Costruire anche in Italia lo sciopero generale!
La repressione non ci piegherà!