“Questa mattina 25 operai della Tnt sono stati portati in questura dopo perquisizioni in casa mentre due nostri coordinatori, Carlo ed Arafat, sono stati posti agli arresti domiciliari con accuse di resistenza aggravata per gli straordinari scioperi alla Tnt di 13 giorni contro l’arroganza della FedEx che si conclusero con un accordo in Prefettura”
Questo è quanto riportato dalla pagina nazionale del sindacato SiCobas.
L’era Draghi si apre con un intervento repressivo degno degli anni ’20 del secolo scorso. Alla giusta protesta contro il piano di ristrutturazione aziendale che prevedeva oltre 300 licenziamenti, per la difesa del posto di lavoro, della sicurezza sanitaria e per il miglioramento delle condizioni contrattuali il governo risponde arrestandone le avanguardie e i coordinatori sindacali. Lo scopo è chiaro: dalla Fedex/Tnt di Piacenza alla Texprint di Prato, è di estrema urgenza intimidire quelle lotte che si sono sviluppate negli ultimi anni e minare l’allargamento della stessa consapevolezza e combattività ad altri stabilimenti e ad altri settori. I comunisti devono rispondere in maniera netta e decisa a queste provocazioni. Niente ci farà abbandonare le lotte per la giusta causa di una società senza sfruttamento dell’uomo sull’uomo.