Il 1° Maggio scendiamo in piazza a Milano e a Napoli per dare slancio alla lotta contro l’attacco frontale che il fronte padronale sta portando alla classe operaia e ai lavoratori.
La crisi di sovrapproduzione e sovraccumulazione in cui si dibatte il sistema, aggravata dalla pandemia, ha indotto i padroni e lo Stato borghese ad avviare un processo di ristrutturazione, presentato come oggettivamente necessario negli interessi di tutta la società. In realtà, l’unico scopo della ristrutturazione in atto è il ristabilimento del saggio di profitto, cioè la ricerca di nuovi impieghi che garantiscano la redditività del capitale.
Per i lavoratori i risultati saranno una compressione ancora maggiore dei loro diritti e dei loro salari, un aumento della disoccupazione, della “flessibilità” e dell’intensità dello sfruttamento, accompagnati da un’ulteriore stretta repressiva e autoritaria, come dimostrano le violenze e le rappresaglie che lo stato borghese scatena contro i lavoratori in lotta in tutto il paese.
I lavoratori non devono farsi trovare impreparati e devono rispondere uniti mobilitandosi compatti per lanciare un chiaro messaggio: noi la crisi non la paghiamo!
Il compito dei comunisti è sostenere queste lotte con un’organizzazione politica che sia strumento dell’avanzamento della coscienza di classe.
Costruire il partito rivoluzionario per costruire il conflitto di classe, per abbattere il capitalismo e il potere della borghesia!
Rispondiamo all’arroganza padronale con un fronte unico dei lavoratori che risponda colpo su colpo a ogni attacco ai diritti della classe operaia!