Apprendiamo con profondo dolore che, alle ore 08:30 del 3 settembre 2021, il cuore indomito della compagna Tamila Yabrova ha cessato di battere. Si è spenta, all’età di 92 anni, nel reparto rianimazione dell’ospedale Oktyabrskaya (oggi Akeksandrovskaya) di Kiev per polmonite bilaterale da COVID-19. Coraggiosa e tenace, non ha mai rinunciato a lottare, con orgoglio e convinzione, senza mai arretrare di fronte alle sfide e alla repressione anticomunista. Solo il virus è riuscito a piegarla.
Il movimento comunista internazionale perde con lei una leggendaria esponente di primo piano, una sincera rivoluzionaria che ha dedicato tutta la sua vita alla causa della classe operaia e del socialismo-comunismo.
Profonda conoscitrice del marxismo-leninismo, dottore in scienze economiche con specializzazione in economia politica, fondatrice e capo redattore della rivista teorica “Marxismo e Attualità“, presidente dell’Unione dei Comunisti dell’Ucraina, membro del CC e del Consiglio Politico del PCOR-PCUS, membro del Comitato di Redazione della Rivista Internazionale Comunista, nonostante l’età avanzata, la compagna Yabrova è rimasta fino all’ultimo respiro al suo posto di combattimento, fornendo un inestimabile contributo di elaborazione teorica e di instancabile militanza attiva a tutto il movimento comunista internazionale, con un’energia invidiabile anche dai più giovani.
Nata a Kiev nel 1929, si laureò all’Istituto di Economia Popolare “G.V. Plekhanov” di Mosca (oggi Università Economica Russa, REU). Fin da giovanissima entrò nelle file del Partito Comunista Sovietico (b), nel quale ha militato tutta la vita, attraversando le drammatiche turbolenze della storia e impegnandosi nella costruzione del primo stato socialista al mondo, conservando sempre l’entusiasmo e i convincimenti della sua giovinezza.
Negli anni ’80 si oppose con forza alla deriva liquidatrice della cricca gorbacioviana e dei fautori dell’economia di mercato, aderendo alla “Piattaforma Marxista” all’interno del PCUS. Dopo il rovesciamento controrivoluzionario del potere sovietico e lo smembramento dell’URSS, la compagna Yabrova si impegnò a fondo per ristabilire l’unità dei comunisti sovietici e riavviare l’attività del disciolto PCUS.
Non meno instancabile è stata la sua attività, da ardente sostenitrice della rivoluzione mondiale, per il rafforzamento dell’internazionalismo proletario e del coordinamento internazionale tra partiti comunisti e operai, contribuendo a creare, negli anni ’90, insieme ai compagni greci del KKE, la piattaforma Solidnet e a promuovere gli Incontri Internazionali dei Partiti Comunisti e Operai (ICWPM) e la pubblicazione della Rivista Internazionale Comunista, del cui Comitato di Redazione è sempre stata membro autorevole. Consapevole della situazione oggettiva in cui versa il movimento comunista internazionale nella fase attuale, la compagna Tamila ha sostenuto con convinzione la creazione dell’Iniziativa Comunista Europea (ECI) come primo passo verso il raggruppamento e il coordinamento dei partiti comunisti e operai autenticamente rivoluzionari e coerentemente marxisti-leninisti. Non era un’adesione puramente formale, ma una partecipazione attiva e continuativa agli incontri e alle iniziative internazionali. Il suo internazionalismo non si fermava al contributo teorico, ma, in quanto membro del Gruppo di Lavoro del CC del PCOR-PCUS per il Donbass, si traduceva in un lavoro pratico di aiuto nello sviluppo delle organizzazioni comuniste delle due Repubbliche Popolari.
Chi, come noi, ha avuto la fortuna di conoscerla personalmente durante gli incontri internazionali, di lavorare e discutere con lei (intervenne anche al I congresso del FGC a Roma), ha potuto apprezzarne la lucidità analitica, l’inflessibile coerenza ideologica, mai dogmatica, ma sempre calata nella realtà, sorretta dalla vasta cultura, dall’acuto spirito critico e da un’approfondita conoscenza della materia oggetto di discussione. Da queste sue qualità intellettuali, dalla sua onestà politica e dalla incrollabile condivisione delle idee comuniste derivavano la sua implacabile avversione verso l’opportunismo e qualsiasi stravolgimento del marxismo-leninismo, verso la faciloneria e l’approssimazione nel lavoro di partito, verso un approccio non scientifico alle questioni teoriche. Era esigente nei confronti dei compagni quanto lo era nei confronti di sé stessa, ma si sforzava di comprenderne e correggerne gli errori, senza esprimere condanne inappellabili. Al necessario rigore della dirigente comunista si accompagnava un’indole cordiale e allegra, alla quale ben corrispondeva il nome di battaglia “compagna Rosa” che le fu assegnato dai compagni del Donbass.
Il Fronte Comunista (Italia), al cui cordoglio si unisce il Fronte della Gioventù Comunista, esprime le più sentite condoglianze alla figlia Irina, ai famigliari, ai compagni dell’Unione dei Comunisti dell’Ucraina e inchina le sue bandiere listate a lutto in memoria della compagna Rosa, impegnandosi a continuarne la battaglia per la rivoluzione mondiale, per il Socialismo-Comunismo!
Roma, 3 settembre 2021
FRONTE COMUNISTA
L’Ufficio Politico del Comitato Centrale