Con l’intensificarsi della tensione ai confini dell’Ucraina, il rischio di deflagrazione di un conflitto armato in quella regione si fa sempre più concreto.
Lo scontro che si sta svolgendo oggi tra la cosiddetta alleanza “atlantista”, USA, NATO e UE, e la Russia sull’Ucraina, che sfoci o meno in una guerra aperta nel futuro immediato, è conseguenza diretta della competizione tra potenze imperialiste per l’egemonia nell’area, che ha come oggetto immediato il controllo delle vie di approvvigionamento di gas verso i mercati europei. I lavoratori e le masse popolari stanno già pagando lo scotto di questi attriti con un aumento generalizzato della bolletta energetica che pesa immediatamente sulle loro tasche e va a ingrassare i profitti dei monopoli energetici.
In questo contesto è fondamentale che i comunisti assumano una posizione indipendente che abbia al centro gli interessi degli strati popolari e non il loro asservimento a questa o quella potenza imperialista. La storia ci ha insegnato che il proletariato, quando si accoda ad una delle potenze imperialiste in guerra, è destinato ad essere carne da macello. Il ruolo del proletariato, nell’interesse della grande maggioranza della popolazione che subisce gli effetti dei conflitti, è di opporsi alla guerra imperialista in maniera attiva, esercitando una spinta di carattere politico all’interno del proprio paese.