La crisi in Ucraina negli ultimi giorni si è ulteriormente intensificata. Lo scontro inter-imperialistico tra USA-NATO-UE e la Federazione Russa è sempre più aspro e foriero di rischi di guerra generalizzata. Nonostante i pretesti utilizzati da entrambe le fazioni, la reale ragione di questo scontro tra potenze imperialiste è la contesa di sfere d’influenza, per il controllo di materie prime, delle vie commerciali, delle rotte di approvvigionamento energetico e di quote di mercato per i rispettivi monopoli, un conflitto combattuto tanto sulla pelle del popolo ucraino, quanto di quello russo e, soprattutto, di quello del Donbass.
La responsabilità di un’escalation che rischia di degenerare in un conflitto generalizzato dalle conseguenze imprevedibili, ma sicuramente tragiche, ricade sul blocco imperialista USA-NATO-UE, che ha perseguito una politica aggressiva di espansione verso est e di accerchiamento della Russia, una politica che condanniamo senza se e senza ma. Al tempo stesso, è innegabile la responsabilità del regime borghese russo, che utilizza la drammatica situazione delle popolazioni del Donbass per affermare gli interessi imperiali dei propri monopoli. Il riconoscimento delle cosiddette “repubbliche popolari” di Donetsk e Lugansk è avvenuto dopo ben 8 anni dalla manifestazione di volontà, espressa dal popolo del Donbass nel referendum del 2014, un lasso di tempo che ha permesso all’imperialismo russo di eliminare fisicamente i dirigenti politico-militari della rivolta popolare e antifascista del 2014, snaturandone il carattere di classe e imponendo alle due repubbliche un governo corrotto, espressione delle oligarchie finanziarie russe. Nella stessa logica si inserisce l’arresto imposto all’avanzata delle milizie popolari del Donbass e il loro congelamento nel ristretto quadro degli accordi di Minsk, peraltro mai rispettati dall’Ucraina. Sulla base di queste esperienze, occorre essere consci che il regime borghese russo può in ogni momento tradire e svendere le aspettative e gli interessi dei lavoratori del Donbass a seconda delle convenienze delle proprie oligarchie finanziarie.
Ignobile e inaccettabile è il delirio anticomunista e neo-imperiale, espresso dal presidente russo nel suo discorso alla nazione a giustificazione dell’intervento armato, dove individua le radici dell’attuale situazione nella costruzione del socialismo, mistificando la storia e attribuendone la responsabilità a Lenin e Stalin, ma, soprattutto, cercando di nascondere il proprio coinvolgimento nella distruzione di un sistema che aveva garantito la convivenza di popoli di nazionalità diversa in pace e libertà per oltre 70 anni, quando in realtà la responsabilità per l’attuale situazione ricade sulla controrivoluzione e la conseguente restaurazione del capitalismo sia in Russia che in Ucraina
In considerazione dell’uguale natura imperialista di entrambe le parti contendenti, il proletariato non deve cadere nella trappola di conflitti che nascondono sotto motivazioni etnico-linguistiche la vera natura dello scontro che è in atto tra monopoli e stati imperialisti, evitando di schierarsi sotto la bandiera dell’uno o dell’altro contendente a difesa di interessi con cui non ha nulla a che vedere. La classe operaia e i ceti popolari di Russia, Ucraina e Donbass devono piuttosto lottare uniti in una guerra di classe contro i loro sfruttatori, per abbattere il capitalismo e i regimi oligarchici dei rispettivi paesi, per ristabilire il socialismo che, unico, può garantire la pace e la fraternità tra popoli e nazioni.
Il Fronte Comunista, mentre esprime la propria solidarietà ai comunisti, alla classe operaia e al popolo del Donbass, dell’Ucraina e della Russia, chiama alla mobilitazione i lavoratori del nostro paese contro i piani imperialisti del blocco USA-UE-NATO in Ucraina, contro ogni coinvolgimento, diretto o indiretto, dell’Italia nelle avventure militari e nella guerra imperialista, per l’uscita dell’Italia dall’UE e dalla NATO.
NÉ GUERRA TRA I POPOLI, NÉ PACE TRA LE CLASSI
NON UN EURO, NON UNA BASE, NON UN SOLDATO PER LA GUERRA IMPERIALISTA!
PROLETARI DI TUTTO IL MONDO, UNITEVI!
Roma, 24/02/2022
L’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Fronte Comunista