Il 6 aprile, nel porto di Thessaloniki, la polizia ha aggredito, violentemente e senza alcuna giustificazione, i manifestanti che partecipavano allo sciopero di massa indetto per protestare contro la guerra imperialista, l’invio di armi all’Ucraina e il crescente coinvolgimento della Grecia nei piani guerrafondai del blocco imperialista USA-UE-NATO, ferendo gravemente un compagno, membro del CC del KKE . Alle violenze poliziesche è seguito l’arresto, altrettanto ingiustificato, di 8 manifestanti, tra cui due membri del CC del Partito, un membro del Consiglio Centrale della KNE e un giornalista del quotidiano del Partito “Rizozpastis”, anch’egli ferito.
I compagni arrestati sono stati scarcerati il 7 aprile, grazie alla pressione del movimento operaio e popolare, ma rimangono incriminati con pesanti capi d’accusa, dalla resistenza e violenza contro pubblico ufficiale al danneggiamento di beni di proprietà estera. Il processo è stato fissato per il 15 giugno.
Ancora una volta, lo stato borghese risponde con la violenza, la repressione e la persecuzione giudiziaria alla giusta protesta dei lavoratori contro il coinvolgimento, sempre più diretto, dei nostri paesi nella guerra imperialista in corso in Ucraina. Le conseguenze dello scontro tra grandi potenze, combattuto sulla pelle dei popoli di tutte le parti in conflitto, sono già ora estremamente pesanti per i lavoratori in termini di generalizzato rincaro di prezzi e tariffe, in particolare per quanto riguarda i trasporti, l’energia e i generi di prima necessità, di aumento della disoccupazione per la chiusura di molte imprese a causa della isteria sanzionatoria, di generale peggioramento del ciclo economico, entrato conclamatamente in una fase di stagflazione e recessione. Inoltre, l’aumento delle spese militari e la forsennata fornitura di armamenti all’Ucraina, oltre ad allontanare sempre più la fine del conflitto, stanno provocando un’impennata del debito pubblico che la borghesia imperialista intende chiaramente far pagare alla classe operaia e ai ceti popolari, attraverso l’aumento della pressione fiscale e ulteriori tagli a servizi essenziali, quali la sanità e l’istruzione.
Assolutamente intollerabile è il clima di caccia alle streghe e di pubblico linciaggio di cui cade vittima chiunque cerchi di analizzare obiettivamente la situazione in dissonanza dalla disinformazione della martellante propaganda borghese e dalla censura di guerra, che impediscono ogni contraddittorio e arrivano a epurare dall’informazione persino le parole del Papa. Inammissibile è l’attacco a valori culturali che sono patrimonio dell’umanità intera, in una furia barbara che ha precedenti solo nei roghi di libri di nazista memoria e nell’iconoclastia del fondamentalismo religioso.
In questa situazione, il Fronte Comunista (Italia) ha fatto la sua scelta di campo: contro ogni regime oligarchico, ogni governo borghese, ogni stato imperialista, stiamo al fianco dei lavoratori e dei popoli, per l’abbattimento del capitalismo che è la vera ragione di tutte le guerre, per l’instaurazione del potere operaio, del socialismo-comunismo che – unico – può garantire pace, libertà e giustizia.
Con questo spirito esprimiamo la nostra militante solidarietà internazionalista al Partito Comunista di Grecia (KKE), alla Gioventù Comunista di Grecia (KNE) e ai compagni ingiustamente colpiti dalla violenza e dalla repressione borghese, con l’appello a intensificare la mobilitazione per bloccare i piani di guerra di USA-UE-NATO con azioni comuni di lotta, per l’uscita unilaterale dei nostri paesi dalla NATO e dall’UE.
LIBERTÀ PER I COMPAGNI GRECI ARRESTATI!
NON UN EURO, NON UN SOLDATO PER LA GUERRA DELLA NATO!
FUORI DALLA NATO! FUORI LA NATO DAI NOSTRI PAESI! PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI!
Roma, 7 aprile 2022.
FRONTE COMUNISTA (ITALIA)
L’Ufficio Politico del Comitato Centrale