La Federazione Provinciale di Perugia del Fronte Comunista e il Fronte della Gioventù Comunista – Umbria comunicano la propria solidarietà alla sezione ANPI di Foligno “Franco Ciri”, sottoposta alla vile umiliazione di vedersi revocata, da parte del Comune di Foligno a guida leghista, l’autorizzazione ad allestire il proprio gazebo in Piazza della Repubblica.
Ecco quanto comunicato da ANPI Foligno nella serata di ieri a mezzo social:
“il Comune di Foligno ci 𝐧𝐞𝐠𝐚 piazza della Repubblica. Dopo aver autorizzato il nostro gazebo in Piazza della Repubblica per la mattina del 25 aprile, in data 21 aprile – a 4 giorni dalla Liberazione – ci comunica la 𝐫𝐞𝐯𝐨𝐜𝐚 della stessa in quanto la nostra sarebbe una manifestazione di parte che avrebbe disturbato le celebrazioni ufficiali. Abbiamo tentato una 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 con l’amministrazione chiedendo di intervenire alle celebrazioni, ma non ci è stata data risposta.”
Il contesto attuale vede l’ANPI nazionale già sotto attacco per le dichiarazioni del suo presidente, reo di aver preso le distanze dalla narrazione dominante sulla guerra in Ucraina e di aver preso posizione contro le politiche governative di riarmo e di invio di materiale bellico in Ucraina. Nel dispiegarsi della propaganda bellicista portata avanti dai partiti borghesi istituzionali di ogni schieramento, tanto da legittimare la presenza in alcune grandi piazze del 25 Aprile di bandiere della NATO, USA e addirittura del battaglione Azov, come a Milano, era prevedibile che le giunte amministrative di destra sfruttassero l’occasione per togliersi lo sfizio ideologico di ridurre ulteriormente gli spazi di espressione dell’ANPI, mostrando chiaramente quanto Lega e Fratelli d’Italia siano forze politiche di chiaro stampo reazionario e intrinsecamente refrattarie all’antifascismo.
Questo carattere ostentatamente reazionario si è espresso per anni, negli ambienti della destra italiana, con il processo di equiparazione tra partigiani e criminali fascisti, il cui obiettivo è neutralizzare il forte contenuto di classe della lotta partigiana, che fu innanzitutto insurrezione popolare contro il regime fascista che aveva trascinato l’Italia nella Seconda Guerra Mondiale, portando al macello centinaia di migliaia di proletari. Ora, tale indole si esprime a Foligno come eclatante abuso di potere da parte della Giunta Comunale, con la revoca di autorizzazioni già concesse e, prevedibilmente, nel silenzio stampa dei partiti della sinistra liberale cittadina, fatta esclusione di alcune liste civiche.
Al Sindaco di Foligno, che durante la commemorazione istituzionale ha cercato di impedire il coro “Bella Ciao” affermando spudoratamente che “l’inno è l’unico canto della Liberazione e degli italiani”, rispondiamo che l’esperienza storica della Resistenza, i partigiani e coloro che oggi si rifanno al loro esempio erano e sono di parte: dalla parte giusta, dalla parte che ha lottato e che lotta contro l’oppressione, per un futuro di libertà uguaglianza e giustizia.
Contro ogni revisionismo istituzionale, giù le mani dal 25 Aprile!