Ai delegati e al Presidium del 7° Congresso del
PARTITO COMUNISTA DEL MESSICO
Cari compagni,
A nome di tutti i militanti del Fronte Comunista (Italia) vi trasmettiamo in caloroso e fraterno saluto in occasione del vostro 7° Congresso. Avremmo voluto essere con voi di persona in questa importante occasione, ma gli impegni contingenti che la lotta di classe nel nostro paese ci impone non ci hanno permesso di realizzare questo nostro desiderio.
Tutti noi stiamo affrontando un momento di particolare difficoltà per i comunisti e per la classe, i cui interessi ci sforziamo di rappresentare, per il proletariato.
L’inasprimento delle insanabili contraddizioni del modo di produzione capitalistico e della concorrenza interimperialista, che trova la sua massima espressione nella guerra imperialista attualmente in corso in Ucraina, rischiano di trascinare il mondo in un conflitto diretto tra potenze nucleari che avrebbe conseguenze catastrofiche per tutta l’umanità.
È chiara la responsabilità del blocco imperialista USA-UE-NATO per l’escalation che ha portato allo scoppio della guerra. La trentennale espansione dei confini dell’Alleanza Atlantica verso oriente nell’intento di accerchiare la Russia, l’aperta ed eversiva ingerenza negli affari interni dell’Ucraina che provocò il golpe del 2014, il sostegno e l’armamento del regime reazionario di Kiev e della bande naziste e ultranazionaliste come testa d’ariete contro la Russia sono dati di fatto che denunciamo e condanniamo con decisione.
Questo rientra pienamente nella natura aggressiva di un blocco imperialista che sta perdendo la sua egemonia mondiale, ma non ci deve far dimenticare che dall’altra parte della barricata sta un altro blocco, altrettanto imperialista, che, sotto la parola d’ordine del multipolarismo, rivendica in realtà una nuova spartizione del mondo, in cui la borghesia e i monopoli russi abbiano un ruolo corrispondente al loro peso economico e militare.
Questa è la vera posta in gioco di questa guerra: o la sopravvivenza dell’attuale ordine mondiale imperialista, basato sull’egemonia degli USA e sulla supremazia del dollaro e dei paesi debitori, o un nuovo ordine, altrettanto imperialista, che abbia al timone i paesi verso i quali si è ormai spostato il baricentro economico della produzione della ricchezza mondiale.
È chiaro che da questa guerra, per la natura di classe delle parti belligeranti e degli scopi che queste perseguono, il proletariato in generale, senza distinzione nazionale, non può che attendersi lutti, sofferenze e miseria. Dovrebbe essere quindi altrettanto chiaro che i comunisti, che del proletariato dovrebbero essere l’avanguardia rivoluzionaria, non possono sostenere nessuna delle parti belligeranti, in quanto non vi è mai comunanza di interessi tra sfruttati e sfruttatori.
Sfruttare ai fini della rivoluzione proletaria le contraddizioni interimperialiste non significa accodarsi alla politica della propria borghesia nazionale e sostenerla nelle sue avventure militari. Al contrario, significa approfittare della sua debolezza e lavorare attivamente per la sua disfatta politica e militare, rivolgendo le armi anziché contro i propri fratelli di classe, contro i propri sfruttatori e il loro stato, trasformando la guerra imperialista in guerra civile rivoluzionaria.
È in questo spirito che opera il nostro Partito, impegnato nei limiti delle sue concrete possibilità a contrastare i piani della borghesia monopolista italiana e il coinvolgimento del nostro paese nella guerra imperialista in corso in Ucraina. La guerra in atto tra il blocco imperialista USA-UE-NATO e la Russia, il sostegno in armamenti e finanze all’odioso regime reazionario ucraino è già costato troppo al proletariato di tutte le parti coinvolte nel conflitto. Alle perdite umane e alle distruzioni direttamente causate dalle operazioni militari, si aggiungono le pesanti conseguenze che i lavoratori sono costretti a subire a causa dell’aggravamento della crisi strutturale del capitalismo, provocato dalla guerra e dall’insensata politica sanzionatoria. L’inflazione accompagnata da stagnazione economica e, ben presto, da recessione conclamata, prospetta uno scenario tragico per i proletari, un loro ulteriore, drastico impoverimento, se i comunisti non riusciranno a prendere la situazione nelle loro mani e a ribaltare i rapporti di forza esistenti.
Mai come oggi, di fronte alla guerra imperialista che mette i proletari gli uni contro gli altri utilizzando la subdola arma del nazionalismo, è attuale la nostra parola d’ordine “Proletari di tutti i paesi, unitevi!”.
È con questo impegno a ricostruire a livello internazionale l’unità di classe degli sfruttati che ci opponiamo alla guerra imperialista, rivendicando la cessazione dell’invio di armi all’Ucraina, la revoca delle folli sanzioni antirusse, l’uscita dell’Italia da organizzazioni imperialiste e guerrafondaie come la NATO e l’UE. Siamo altresì consci che ciò non è ancora sufficiente, in quanto qualsiasi soluzione diplomatica al conflitto in atto, qualsiasi cessate il fuoco, nel quadro del capitalismo non sarebbero che temporanei e ingiusti, in attesa di una ripresa futura delle ostilità sulla base delle stesse contraddizioni e antagonismi insanabili, propri del capitalismo nella sua fase imperialista. Per questo la lotta antimperialista, per una pace giusta e stabile, non può che essere una lotta per l’abbattimento definitivo del capitalismo, l’instaurazione della dittatura proletaria e l’avvio della costruzione del socialismo-comunismo.
Questa è la strada che abbiamo scelto e, siamo certi, è una strada lungo la quale marciamo fianco a fianco con il Partito Comunista del Messico.
Vi auguriamo, quindi, cari compagni, un proficuo lavoro congressuale che vi consenta di raggiungere nuovi e sempre più significativi successi nella lotta rivoluzionaria per la vittoria del proletariato, messicano e mondiale, per l’affermazione del socialismo-comunismo!
PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI!
Roma, 14 dicembre 2022
FRONTE COMUNISTA (ITALIA)
L’Ufficio Politico del Comitato Centrale