Noi, partiti comunisti e operai che costituiscono l’Azione Comunista Europea, ci siamo riuniti nella conferenza organizzata nel secondo anno della guerra imperialista in Ucraina per valutare le esperienze e le conclusioni dei comunisti durante il periodo che ci siamo lasciati alle spalle.
Il 17 febbraio, a seguito della conferenza ospitata dal Partito Comunista di Turchia a Istanbul, dichiariamo di agire in base al seguente approccio e orientamento comune:
- La guerra imperialista in Ucraina ha causato migliaia di morti e milioni di persone sono state costrette a lasciare le loro case e il loro paese. Questa guerra imperialista è una conseguenza delle condizioni emerse dopo la dissoluzione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, con conseguenze tragiche per la classe operaia di tutto il mondo. È stato il rovesciamento del socialismo a preparare il terreno per questa guerra, in cui viene versato il sangue di due popoli che hanno lavorato insieme per decenni per costruire una nuova società su basi socialiste, che hanno combattuto spalla a spalla contro il fascismo e lo hanno messo in ginocchio.
- Il fattore più importante che alimenta il conflitto su questo terreno è la lotta tra i capitalisti per il saccheggio di tutte le risorse del sottosuolo e della superficie, della ricchezza prodotta dai lavoratori. Alla base di questo conflitto ci sono la competizione e le contraddizioni intrinseche al sistema imperialista nel suo complesso, che in questo caso hanno trovato espressione nell’espansione della NATO e dell’UE verso est e nell’aspirazione della borghesia russa a stabilire nuove forme di organizzazione degli Stati capitalisti nei territori dell’ex URSS.
- La competizione all’interno del sistema imperialista si sta intensificando e le contraddizioni si approfondiscono. Da anni sono in corso tentativi degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e dei loro alleati di imporre i propri interessi sulla scena internazionale, contro la Russia capitalista e i Paesi che la sostengono. Negli ultimi due anni questo processo ha assunto la forma di una guerra imperialista in Ucraina. La crescente competizione ha per oggetto le materie prime e le risorse energetiche, le posizioni geostrategiche e le vie di trasporto della regione.
- Fin dal primo giorno di guerra, la leadership russa ha giustificato il suo intervento militare in Ucraina con la motivazione che la suddetta espansione sia minaccia alla sicurezza della Russia. Indipendentemente dalla sua fondatezza, questa minaccia non può essere usata come giustificazione per la violazione dei confini esistenti e per un nuovo spargimento del sangue dei popoli. Le dispute avviate per contestare i confini esistenti mirano principalmente a generare pretesti che legittimano l’aggressione imperialista e devono essere respinte. Inoltre, i nostri partiti devono ricordare che gli “scopi di sicurezza” sono stati applicati per anni dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea e dalla NATO come giustificazione per operazioni che hanno insanguinato innumerevoli Paesi, per l’intervento e l’occupazione di territori sotto la sovranità di quei Paesi.
- I protagonisti della guerra non sono i popoli dei due Paesi, ma le loro classi capitalistiche. Presentare la guerra come una guerra tra Ucraina e Russia oscura i veri attori della guerra e rende difficile comprenderne il carattere di classe. La guerra in corso è un conflitto tra la classe capitalista russa e i suoi alleati da un lato e la classe capitalista ucraina, gli Stati Uniti, l’UE e la NATO dall’altro.
- La guerra che si sta combattendo sul territorio dell’Ucraina non è una guerra antimperialista o antifascista, come sostengono la leadership della Russia capitalista e i suoi apologeti, un fatto che i nostri partiti hanno sottolineato fin dall’inizio e che è stato dimostrato più volte negli ultimi due anni. Sebbene la leadership russa sostenga che il suo obiettivo principale nel continuare la guerra è la denazificazione della regione e che mira a rompere l’assedio del blocco occidentale, è chiaro che la sua motivazione principale è la protezione degli interessi della classe capitalista russa nella regione più ampia. Inoltre, i valori che caratterizzano la Russia di oggi non hanno nulla a che vedere con quelli dell’Unione Sovietica che sconfisse il fascismo. La Russia capitalista non ha nulla da offrire all’umanità nel confronto con l’imperialismo euro-atlantico. L’Unione Sovietica è stata il pilastro della lotta popolare per la pace e il socialismo, mentre la leadership della Russia di oggi fa dichiarazioni sull’esistenza o meno di una nazione, sostenendo che non esiste alcun popolo che si chiami ucraino.
- Uno degli elementi più importanti che mostrano il carattere di classe di questa guerra è l’anticomunismo, che viene intenzionalmente fomentato nella regione. Le attività delle forze fasciste in Ucraina e i loro crimini contro l’umanità e i divieti e le persecuzioni nei confronti dei comunisti continuano. La leadership russa, invece, falsifica fatti scientifici e storici per giustificare i propri piani strategici e si contrappone al passato socialista della Russia con affermazioni false e distorte su Lenin, Stalin e le politiche dell’Unione Sovietica. I nostri partiti continueranno a lottare in modo creativo contro l’isteria anticomunista alimentata da tutti gli attori della guerra, per rafforzare la solidarietà con i comunisti ucraini e russi e impedire che l’eredità del socialismo venga infangata.
- Inoltre, i nostri partiti, che sono in prima linea nella lotta contro le basi straniere e l’invio di truppe ed equipaggiamenti militari all’estero, invitano i lavoratori, che vedono le contraddizioni espresse all’interno dei blocchi e delle organizzazioni imperialiste, a diffidare dei proclami secondo cui un “mondo multipolare” dovrebbe fermare questa o qualsiasi altra guerra imperialista e portare a un mondo pacifico, senza il rovesciamento del sistema capitalista, che è la causa delle guerre imperialiste.
- La guerra sul territorio dell’Ucraina, così come i piani imperialisti nel Mar Rosso, nel Sud-Est asiatico e così via, comportano il rischio di un rapido allargamento del conflitto su scala globale. Indicatori quali la crescente tensione nel Mar Nero, il suggerimento del Segretario generale della NATO ai paesi europei di aumentare la produzione di armi in riferimento alla guerra in Ucraina e le esercitazioni della NATO che stanno crescendo in termini di ampiezza e portata sono importanti in questo senso e indicative dell’escalation del confronto militare.
- Questi sviluppi impongono a noi, come partiti comunisti e operai dei paesi europei che si trovano nella zona in cui questa tensione si manifesta a diversi livelli, il compito di mettere in guardia e mobilitare i popoli dei nostri paesi contro la minaccia di una guerra imperialista regionale o più generalizzata e di opporci agli interessi e al ruolo delle classi borghesi dei nostri paesi in questo conflitto.
- Non prendiamo le parti di alcuno dei due schieramenti in guerra. Le contraddizioni all’interno del sistema imperialista, la competizione e le trattative che vanno di pari passo, le false polarizzazioni che servono a nascondere l’antagonismo di classe hanno dimostrato in pratica negli ultimi due anni che nessuno degli schieramenti ha alcunché da offrire negli interessi delle masse lavoratrici; al contrario, è diventato chiaro che un approccio asservito ai pretesti usati dagli imperialisti significherà un arretramento dalle posizioni rivoluzionarie e l’esibizione di un atteggiamento favorevole al compromesso di classe.
- I nostri partiti sottolineano che la vera scelta non è tra i cosiddetti poli all’interno del sistema imperialista, ma tra le masse lavoratrici e la classe capitalista. Ci ricordano che la lotta della classe operaia può essere rafforzata attraverso una linea indipendente, lontana da tutti i piani borghesi e imperialisti, e che i popoli, attraverso la loro lotta, devono opporsi alle guerre imperialiste.
- Questo è il nostro appello. Non facciamo un appello astratto alla pace, che non è chiaro a chi sia rivolto e che serve a scagionare la classe capitalista e gli attori all’interno del sistema imperialista. Per una pace reale, chiamiamo alla lotta contro la NATO, l’UE e tutti i tipi di organizzazioni e alleanze imperialiste che continuano ad alimentare la guerra, sottolineiamo la necessità di smascherare il carattere di classe delle alleanze capitaliste e dichiariamo che saremo solidali con il movimento operaio e con i comunisti di questi Paesi.
- Proseguiamo la lotta per il ritiro delle truppe straniere e la chiusura delle basi in altri Paesi, soprattutto quelle degli USA, a partire dai nostri Paesi. Lavoriamo per impedire che i nostri Paesi prendano parte e attuino i piani imperialisti e per la loro uscita dalle unioni imperialiste, come la NATO e l’UE, affinché i popoli siano padroni della propria terra.
- Di fronte a questa guerra e alla sua tendenza a generalizzarsi, dichiariamo ancora una volta che continueremo a farci portavoce delle istanze delle masse lavoratrici per la pace, la giustizia sociale e il socialismo, continuando a schierarci in un fronte risoluto contro il nazionalismo, il razzismo, il fascismo e il militarismo.
23/02/2024