L’attacco di Israele all’Iran alimenta sempre più la pericolosa escalation bellica in Medio Oriente; lo scontro interimperialista tra Russia, da un lato e Ucraina, USA, UE e NATO, dall’altro lato, non accenna ad attenuarsi, rendendo concreto il rischio di utilizzo dell’arma nucleare; gli stati europei discutono di rafforzare i dispositivi militari comuni e di crearne di nuovi; i diversi altri focolai di conflitto dall’Africa sahariana e subsahariana, alle tensioni nella penisola coreana e nell’area indo-pacifica, così come tra India e Pakistan e tra Cina e India, sono anch’essi legati alla competizione tra i paesi imperialisti e i blocchi in cui si polarizzano. L’inasprimento della concorrenza tra monopoli e tra stati capitalistici spinge la corsa agli armamenti, il cui onere grava sulle spalle del proletariato e dei popoli, a livelli sempre più elevati.
È ormai evidente che l’assetto multipolare del mondo, tanto invocato da alcune frange “progressiste”, non è un obiettivo da raggiungere, ma è la realtà in cui il mondo già sta vivendo. Il capitalismo, soprattutto nella sua fase imperialista, porta in sé il germe della guerra, ultimo tentativo di rispondere alla crisi di sovraccumulazione assoluta di capitale distruggendone violentemente una parte per frenare la caduta del saggio di profitto, possibilmente a danno dei concorrenti. È del tutto chiaro, dunque, che il multipolarismo, cioè l’emersione di nuovi poli capitalistici, in condizioni di capitalismo in fase imperialista, non rappresenta un fattore di stabilità e pace, bensì acuisce ulteriormente la concorrenza e, quindi, la possibilità di conflitti interimperialisti. Come slogan propagandistico, serve alle potenze imperialiste emergenti per mascherare la rivendicazione di una nuova spartizione del mondo in proporzione al loro peso economico, politico e militare.
Sostenere l’uno o l’altro blocco imperialista sarebbe un errore mortale per il proletariato, chiamato a farsi massacrare per gli interessi dei suoi sfruttatori. Solo la solidarietà internazionalista di classe tra i lavoratori di ogni paese e la lotta contro i rispettivi governi borghesi, per la loro disfatta politica e militare, per il socialismo-comunismo è nell’interesse del proletariato e dell’umanità.
Commissione Internazionale del Comitato Centrale del Fronte Comunista