Il governo fascista israeliano intensifica la repressione contro il Partito Comunista di Israele e la coalizione di cui fa parte, il Fronte Democratico per la Pace e l’Uguaglianza (Hadash). Alle denunce e agli arresti di militanti e dirigenti, alle violenze da parte di polizia e coloni, alle perquisizioni e agli assalti alle sezioni del partito, nei giorni scorsi, dopo diversi interrogatori subiti dalla segretaria locale, compagna Reem Hazan, ha fatto seguito la chiusura, da parte della polizia israeliana, della sede del partito a Haifa, nella quale sarebbe dovuta avvenire la proiezione di un film palestinese sulle operazioni militari dell’esercito israeliano in Cisgiordania.
Questi violenti atti repressivi testimoniano la natura apertamente fascista, terroristica e antipopolare del governo israeliano. Non a caso colpiscono i comunisti e quelle forze che, all’interno dello stato d’Israele, oltre a opporsi con grande fermezza e coraggio al genocidio in corso in Palestina, alla criminale politica di occupazione illegittima delle terre arabo-palestinesi e al regime interno di apartheid, combattono strenuamente per l’affermazione dei diritti di tutti i proletari e di tutti i popoli, senza differenze di nazionalità o confessione religiosa, contro la dittatura teocratica del capitale israeliano e straniero, contro i piani di sfruttamento che i monopoli israeliani, statunitensi ed europei perseguono nella regione nel quadro della più generale contrapposizione tra potenze imperialiste che, oltre al blocco USA-UE-NATO, vede coinvolte la Russia, la Turchia, l’Arabia Saudita, l’Iran e le monarchie reazionarie del Golfo Persico, con la Cina nel ruolo del “convitato di pietra”. Forse i nostri disgustosi lacché dell’imperialismo e del sionismo avranno il pessimo gusto di accusare di “antisemitismo” anche i comunisti e i democratici israeliani!
Il sionismo e le criminali politiche razziste e di sterminio che esso pratica e giustifica sul piano ideologico con un preteso “diritto all’autodifesa”, sono una particolare forma di fascismo. Come il fascismo, essi sono un prodotto del capitalismo, generati dagli intenti di rapina e sfruttamento dei monopoli, nel dato caso soprattutto ai danni delle popolazioni arabe e palestinesi, ma anche dei proletari di cultura giudaica. Rafforzare la lotta di classe nella direzione del rovesciamento dello stato borghese israeliano e dell’opposizione ai noti piani di rapina dell’imperialismo euroatlantico ai danni del popolo palestinese nella striscia di Gaza, nelle sue acque territoriali e in Cisgiordania, è la sola via che, interagendo con la resistenza palestinese, può contribuire in modo determinante alla formazione di uno stato palestinese indipendente e sovrano e al superamento di un grave fattore di crisi nella regione.
Condanniamo la persecuzione dei comunisti e dei democratici antisionisti d’Israele che si oppongono alle criminali e genocide politiche dello stato borghese israeliano. Esprimiamo la nostra piena solidarietà al Partito Comunista d’Israele con l’auspicio di un suo sempre maggiore e più efficace coordinamento con la resistenza palestinese per l’abbattimento del potere della borghesia sionista, comune oppressore del proletariato israeliano e del popolo palestinese.
Ribadiamo il nostro impegno per la costruzione della mobilitazione in Italia contro ogni forma di complicità del nostro paese con lo stato sionista israeliano, soprattutto contro ulteriori forniture di armamenti, utilizzati per lo sterminio del popolo palestinese per i profitti del complesso militare industriale e dei monopoli italiani, europei e statunitensi, nonostante le ipocrite dichiarazioni dei rispettivi governi.
PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI!