Il 23 gennaio 2025 gli inutili parassiti e falsificatori della storia e della realtà che siedono al Parlamento Europeo a spese dei lavoratori d’Europa hanno approvato a grande maggioranza una farneticante risoluzione su “la disinformazione e la falsificazione della storia da parte della Russia per giustificare la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina”. Rispolverando l’ignobile equazione tra nazismo e comunismo della vergognosa, analoga risoluzione del 2019, questa volta, per buon peso, questi paladini della democrazia delle bombe, eroici guerrieri sulla pelle e con le vite degli altri, deplorano “il continuo utilizzo di simboli di regimi totalitari negli spazi pubblici” e chiedono “un divieto in tutta l’UE sull’uso di simboli nazisti e comunisti sovietici, nonché di simboli dell’attuale aggressione della Russia contro l’Ucraina“.
Alterando, come loro abitudine, gli eventi storici con la stessa sfrontatezza di Joseph Goebbels, fatta di un miscuglio di palese malafede, ignoranza, pregiudizi e luoghi comuni da essi stessi inventati, questi lacchè del capitale si fanno portavoce del più becero e forcaiolo anticomunismo e chiedono a gran voce, per conto dei loro padroni, un ulteriore giro di vite della repressione contro i comunisti e la creazione di nuove species di reati d’opinione, nel tentativo, destinato al fallimento, di neutralizzare le avanguardie di classe e la loro attività rivoluzionaria contro il capitalismo portatore di sfruttamento, povertà, crisi, guerre e barbarie. Questo è il mondo reale del capitale che lor signori cercano di nascondere falsificando la storia.
Nel delirante testo della risoluzione salta agli occhi l’assurdità del tentativo di dimostrare una presunta continuità tra la gloriosa esperienza dell’Unione Sovietica e la triste realtà della Russia capitalistica con un approccio, non definibile come “analitico” ma piuttosto come demenziale, che non tiene conto dell’opposta natura di classe dei due sistemi. Sostenere che la Russia, dove è al potere una borghesia capitalistica tra le più reazionarie e anticomuniste, artefice della controrivoluzione che ha affossato il potere sovietico, sia la continuatrice della politica dell’URSS, è un’affermazione da ricovero in reparto psichiatrico, così come lo è il tentativo di assimilare la contrapposizione tra socialismo e capitalismo, tra due concezioni del mondo e due sistemi sociali diametralmente antitetici, all’aspra competizione interimperialista odierna, completamente interna a un unico sistema capitalistico mondiale basato sulla concorrenza e, per questo, foriero di guerre.
Non ci sorprende affatto che il gruppo parlamentare Socialisti & Democratici, di cui fa parte anche il PD, abbia votato, nella sua quasi totalità, a favore di questa risoluzione anticomunista, né ci meraviglia che il 33% del gruppo Left (Sinistra) abbia fatto altrettanto, per non parlare dei Verdi, il cui 75% ha sostenuto le scemenze anticomuniste contenute nella risoluzione. La finta “sinistra” borghese e opportunista, sempre più cialtronesca, insieme alla socialdemocrazia vecchia e nuova, conferma il suo ruolo di stampella del capitalismo monopolistico europeo anche di fronte alla guerra imperialista.
Il Fronte Comunista denuncia e si oppone con forza a queste dichiarazioni antistoriche e mistificatorie, che mettono sullo stesso piano chi ha pagato un altissimo prezzo, in termini di vite umane e distruzioni, per liberare l’Europa e il mondo dagli assassini nazifascisti, vituperati a parole dalla retorica istituzionale ma di fatto tollerati e usati dal potere borghese quando serve.
Ai servi zelanti del capitale che a nostre spese siedono all’Europarlamento ricordiamo che furono i comunisti a dare il più consistente contributo alla Resistenza antifascista e alla lotta di liberazione, fu l’Armata Rossa, sotto la guida del Partito Comunista Bolscevico e di Stalin, ad assestare il colpo mortale al nazifascismo, a liberare i prigionieri di Auschwitz il 27 gennaio 1945 e a innalzare sul Reichstag a Berlino la bandiera rossa con la falce, il martello e la stella, simbolo di speranza e riscossa per i proletari di tutto il mondo. Senza lo sforzo e il sangue dei comunisti il nazifascismo non sarebbe stato sconfitto. Nessuna propaganda anticomunista potrà mai offuscare questa gloriosa realtà storica.
A 80 anni dalla Grande Vittoria e dalla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo combattiamo ogni mistificazione della storia, ogni forma di denigrazione dell’eroica esperienza della costruzione del socialismo in Unione Sovietica e nell’Europa dell’Est, in quanto tese a fornire una falsa giustificazione ideologica all’introduzione di nuove forme di criminalizzazione della lotta di classe, repressione e persecuzione della protesta sociale, come previsto dal ddl n. 1660.
Ribadiamo quindi il nostro impegno militante di lotta contro la svolta autoritaria promossa dalla borghesia per imporre al proletariato e ai popoli europei ulteriori sacrifici per sostenere l’economia di guerra e il profitto del capitale, contro la guerra imperialista, per l’uscita dell’Italia dalla NATO e dall’UE, per il socialismo-comunismo.
L’ANTICOMUNISMO NON PASSERÀ!
Roma, 24/01/2025
FRONTE COMUNISTA
L’Ufficio Politico del Comitato Centrale