In queste settimane si è aperto un nuovo capitolo della lotta dei lavoratori del trasporto pubblico veneziano contro i vertici dell’azienda pubblica ACTV e l’amministrazione comunale: abbiamo già riportato sulle puntate precedenti (vedasi qui https://www.lordinenuovo.it/2021/05/11/actv-di-venezia-lattacco-delle-istituzioni-e-la-difesa-dei-lavoratori/ e qui https://www.frontecomunista.it/2021/06/29/venezia-ancora-una-volta-la-repressione-borghese-colpisce-i-lavoratori-in-lotta/) e inserito le nostre riflessioni sulla natura della gestione privatistica delle aziende di proprietà statale o delle amministrazioni locali.
La lotta sindacale portata avanti dai lavoratori continua anche dopo la repressione delle manifestazioni e le multe della Digos di questa primavera: il 15 Novembre c’è stato uno sciopero, promosso da Filt Cgil, Uilt Uil, Ugl Aft, Usb e Sgb, che ha costretto l’azienda ad aprire un tavolo di trattativa per il 17 Novembre.
Durante questo incontro l’azienda non ha dato risposte in merito alla situazione vergognosa in cui sono costretti a lavorare da quasi un anno i lavoratori, vedendosi decurtato il salario di una parte consistente dopo la cancellazione dell’integrativo. Non solo: l’azienda è pesantemente sotto organico, con forti ripercussioni sui turni degli autisti. Tutto questo sotto il fuoco di una campagna diffamatoria a mezzo stampa, organizzata dall’amministrazione comunale, volta a scaricare i disservizi ai cittadini sui lavoratori: per i sindacalisti questa situazione nasconde una fase preparatoria alla svendita ai privati delle tratte di trasporto più profittevoli, quelle legate al turismo, mentre i servizi per studenti, lavoratori pendolari e cittadini rimangono al palo.
Il sindacalista di SGB Danilo Scattolin, di fronte al rifiuto dell’azienda di discutere i turni, sostenuto dagli altri militanti sindacali, ha occupato simbolicamente gli uffici ACTV al Tronchetto per circa un’ora.
“A fronte ancora del rifiuto netto da parte dell’azienda di intervenire sui turni di servizio abbiamo deciso che a questo punto bisognava fare un tentativo, di fare questa azione di forza un po’ per tentare di risolvere la situazione. Siamo convinti che anche questa situazione o questo tipo di prese di posizione non risolva al pieno la situazione, siamo ben consapevoli. Però era evidente che bisognava dare questo tipo di risposte all’azienda” ha dichiarato il sindacalista.
Alle 19 puntualmente viene messa in scena la risposta repressiva totalmente sproporzionata, con l’intervento della DIGOS a sgomberare l’occupazione a cui fa seguito anche una denuncia per il sindacalista.
Il Fronte Comunista ci tiene a esprimere la massima solidarietà militante nei confronti di Danilo Scattolin contro la repressione delle giuste lotte sindacali. La vicinanza e il sostegno dall’inizio di questa lotta è sempre stata presente da parte nostra ai lavoratori in lotta dell’ACTV e continuerà ad esserci.
Queste vicende chiariscono ancora una volta come nel capitalismo non ci possa essere un compromesso tra il lavoro e i profitti, anche quando questi ultimi vanno al settore pubblico, come le municipalizzate e le aziende controllate dallo Stato. Uno stato che assume la funzione di capitalista collettivo, rivolgendo i suoi sforzi ad aiutare l’accumulo e i profitti privati, e che reprime (come nel caso dell’amministrazione comunale veneziana) la lotta di classe con arroganza se possibile ancora maggiore dei padroni privati.
Riteniamo indispensabile che attorno a queste lotte, attorno ai lavoratori che alzano la testa per i loro diritti si saldi un’unità organizzata della lotta di classe, a costituire un fronte unico contro gli attacchi padronali.