Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori della mensa dell’ospedale di Rossano (CS), i quali dopo aver lavorato per anni per un’azienda appaltatrice privata che, a fini di risparmio, non praticava la manutenzione dei mezzi di lavoro mettendo a rischio la vita dei dipendenti, si trovano ora senza lavoro e a lottare per ricevere gli ultimi emolumenti.
Gli operai della mensa lottano contro la negligenza delle aziende private che, forti del loro ruolo di quasi-monopolio nei confronti della struttura pubblica locale, si sono limitate a sfruttare strumenti, locali e infrastrutture fornite dal Ssn per ottenere un profitto con il minimo costo e sforzo. A ciò si è aggiunto il disinteresse al controllo delle istituzioni pubbliche stesse, da una parte sventrate da decenni di tagli al personale e, dall’altra parte, colonizzate da dirigenti che sono spesso essi stessi legati a doppio filo agli interessi politici ed economici del privato.
L’azione eclatante decisa stamattina dai lavoratori e da SGB Calabria, il sindacato che li mobilita, è frutto di settimane di mancate risposte da parte dell’azienda sanitaria che, ora, ha affidato temporaneamente a un’altra ditta le mansioni del servizio mensa, dopo aver concesso alla Siarc per ben quindici anni proroghe illegittime dell’appalto e tollerato le condizioni indegne di lavoro dei suoi dipendenti.
Sosteniamo con forza le rivendicazioni dei lavoratori di Rossano e di tutti i lavoratori che sono costretti a fornire un servizio pubblico stando sotto il ricatto padronale del privato al quale il servizio viene esternalizzato.