Il 27 aprile assieme ai compagni del Fronte della Gioventù Comunista e del sindacato ASIA USB, siamo stati a dare supporto ad una famiglia di 5 persone sotto sfratto a Favaro Veneto nel comune di Venezia.
La giornata è stata molto pesante ed era partita anche bene perché in un primo momento ci era stato comunicato che lo sfratto non sarebbe avvenuto in quanto mancava all’appello il dirigente del comune che segue questo sfratto. Nel corso della mattinata invece le cose sono precipitate, si sarebbe dovuto procedere comunque mentre il dirigente del comune sarebbe stato tranquillamente in ufficio. Di più, al telefono costui ha anche ribadito la minaccia (precedentemente fatta pervenire alla famiglia sotto sfratto) di denuncia se non avessero abbandonato l’appartamento, denuncia che li avrebbe fatti uscire dalla graduatoria ATER. Tramite i servizi sociali gli è stata trovata una sistemazione d’emergenza in un campeggio molto lontano dalla scuola frequentata dai bambini e in una zona non servita dai mezzi pubblici. Oltre al danno la beffa: l’affitto del bungalow costa 1900 euro che devono essere pagati tra il comune e la famiglia stessa. Naturalmente come Fronte Comunista insieme ai compagni del Fronte della Gioventù e ASIA USB stiamo studiando una soluzione per raccogliere i fondi necessari.
La cosa paradossale è che la famiglia in questione è stata sfrattata perché ha acquisito la cittadinanza italiana. L’appartamento che abitavano infatti è destinato a famiglie con permesso di soggiorno mentre per gli italiani gli appartamenti sono altri. Volendo scavare ancora più in profondità nel paradosso, tramite altri inquilini che erano lì in solidarietà siamo venuti a conoscenza che nel palazzo gli appartamenti sfitti di ATER sono tre e ce ne sono altri nei palazzi vicini. In sostanza acquisito un diritto, se ne perde un altro.
Negli anni il Comune di Venezia ha istituito l’assessorato alla Coesione Sociale. Strana concezione di coesione sociale, sembra che la gestione della questione abitativa nel veneziano presenti caratteristiche segregative: se sei straniero ti spettano alcuni appartamenti, se sei italiano te ne spettano altri che però non sono mai disponibili. A proposito di segregazione segnaliamo anche il comportamento vergognoso delle agenzie immobiliari del territorio. In passato infatti la famiglia si era rivolta anche alle agenzie per prendere una casa in affitto da privati ma purtroppo non sembrano esserci i requisiti in quanto monoreddito. Peccato che proprio mentre trattavamo una proroga, il capofamiglia riceve una telefonata da un’agenzia immobiliare che gli propone soluzioni (ma tu guarda il caso…).
Il Fronte Comunista denuncia la gestione pressappochista, a voler essere buoni, della questione abitativa nel veneziano. Non è accettabile che in zone così popolose come la terraferma veneziana, il comune non istituisca bandi per le case popolari dal 2019 e anzi prosegua a testa bassa nella folle politica della razionalizzazione delle spese a scapito, come sempre, delle classi popolari.