Il Fronte Comunista esprime la sua piena solidarietà al compagno Héctor Alejo Rodríguez, membro dell’Ufficio Politico e segretario per le Relazioni Internazionali del Partito Comunista del Venezuela (PCV), vittima di un attacco giudiziario persecutorio da parte del regime del PSUV al potere.
Al compagno Rodríguez, dipendente del Ministero del Petrolio, è stato notificato il licenziamento amministrativo, accompagnato da un provvedimento di sospensione cautelare sulla base di una denuncia anonima che lo accusava di aver sottratto del carburante al ministero e averlo fornito a elementi di “estrema destra”, intenzionati a creare disordini in occasione delle elezioni del 28 luglio. Come uniche “prove” vengono addotte alcune dichiarazioni mediatiche del PCV su questioni politiche nazionali che nulla hanno a che vedere né con l’industria petrolifera, né con le forniture di carburante all’interno del paese.
Il procedimento contro il compagno Héctor Alejo Rodríguez ha un carattere totalmente arbitrario e persecutorio, punitivo della sua coerenza nella militanza politica nel quadro del piano di liquidazione del PCV messo in atto dal regime del PSUV per eliminare la strenua opposizione dei comunisti alle politiche antidemocratiche e antioperaie portate avanti dal governo Maduro in favore della borghesia capitalistica.
La crisi del fallimentare modello del “socialismo del XXI secolo” in Venezuela è la crisi di un capitalismo monopolistico “redditiero”, debole proprio perché dipende in modo pressoché esclusivo dalla rendita petrolifera e, quindi, subisce l’alta volatilità dei prezzi del petrolio. La contrazione delle entrate petrolifere e il pagamento delle rate dell’altissimo debito estero in scadenza hanno gravemente pregiudicato l’economia del paese, spingendo il governo del PSUV a reperire le risorse finanziarie necessarie per sostenere il capitale privato, la rendita fondiaria, la burocrazia statale e l’enorme apparato del PSUV attraverso la riduzione dei salari e lo smantellamento del welfare e delle tutele per i lavoratori. Le sanzioni economiche aggravano la situazione, ma non sono la causa della crisi, che è crisi del modo di produzione capitalistico e si accompagna all’inasprimento delle misure repressive anticomuniste e antioperaie, con limitazioni dei diritti politici, elettorali e sindacali, persecuzioni giudiziarie, arresti e detenzioni ingiustificate dei lavoratori e degli elementi d’avanguardia nelle battaglie operaie e contadine.
Nell’esprimere la propria piena e fraterna solidarietà al compagno Héctor Alejo Rodríguez, alla classe operaia venezuelana, al Partito Comunista del Venezuela, ai suoi dirigenti e militanti, il Fronte Comunista d’Italia chiede l’annullamento del procedimento vessatorio nei suoi confronti, il suo reintegro sul posto di lavoro, la fine dell’ingerenza del governo venezuelano negli affari interni del PCV, il ripristino dei diritti democratici, la fine della persecuzione e la liberazione dei sindacalisti, dei militanti politici comunisti, degli operai e contadini ingiustamente arrestati. La battaglia dei compagni venezuelani è un tassello della battaglia dei comunisti di tutto il mondo contro la repressione dello stato borghese, contro la socialdemocrazia alleata del capitale, per il potere operaio e il socialismo-comunismo.
GIÙ LE MANI DAL PCV!
PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI!
Roma, 29 luglio 2024
FRONTE COMUNISTA
L’Ufficio Politico del Comitato Centrale