Lo stato borghese reprime con la violenza e le intimidazioni le giuste lotte dei lavoratori che chiedono maggiori diritti e tutele nei luoghi di lavoro. Alla Texprint di Prato la polizia trascina e picchia i lavoratori che scioperano da giorni rivendicando 8 ore di lavoro 5 giorni a settimana, quando ora sono costretti a turni disumani da più di 12 ore tutti i giorni della settimana. A Piacenza i lavoratori della TNT-FedEx che avevano partecipato agli scioperi per evitare il licenziamento di oltre 300 persone, ottenendo così uno storico accordo con l’azienda, sono stati oggetto di ritorsioni da parte dell’apparato giudiziario statale: perquisizioni all’alba, sequestri di computer e materiale, multe, divieti di dimora, revoca dei permessi di soggiorno e addirittura 2 sindacalisti agli arresti domiciliari.
Questi fatti sono di eccezionale gravità. Alla giusta lotta dei lavoratori per la difesa dei posti di lavoro, per la sicurezza sanitaria all’interno delle aziende, contro lo sfruttamento e per il miglioramento delle condizioni contrattuali, i padroni rispondono con la repressione, con la violenza, con le intimidazioni. Ciò costituisce un avvertimento verso tutti i lavoratori del nostro Paese: quando si arriverà alla resa dei conti con lo sblocco dei licenziamenti, chi non chinerà la testa e proverà a resistere dovrà affrontare, oltre all’arroganza padronale, il terrorismo poliziesco e le rappresaglie giudiziarie.
All’attacco dei padroni contro tutti i lavoratori, le donne, i disoccupati, i pensionati noi dobbiamo rispondere compatti e decisi, senza indietreggiare di fronte alle provocazioni e alle intimidazioni. Al fronte dei padroni dobbiamo opporre un fronte unico di classe che unisca le lotte: noi la crisi non la paghiamo!
Unisciti a noi per lottare contro lo sfruttamento e i soprusi. Costruiamo insieme una grande manifestazione a Piacenza: SABATO 13 MARZO ALLE ORE 14:30.